What do You think about The Child Of Pleasure (2006)?
Inizialmente questo libro mi stava entusiasmando più che alla fine, quando Andrea ha cominciato a starmi antipatico. Il racconto è bellissimo, scritto con uno stile raffinato e colto (avevo un'edizione con le note a pie di pagina e posso garantire che per capire il racconto bisognava leggerne molte, con riferimenti ad altre opere, usanze del tempo ecc…) Oltre ad Andrea, nella mia lista nera c'è anche Elena, una donna che ha sicuramente i pregi di essere emancipata e bella, ma che in altro luogo avrei chiamato con termini molto volgari. Poi c'è Maria (nel dubbio Elena/Maria avrei scelto lei un miliardo di volte), una finissima fanciulla, colta, esteticamente bella, sa suonare il piano, canta bene e fa girare la testa ad Andrea non solo per il suo aspetto fisico, ma anche per il suo lato spirituale. A differenza di Elena, Maria ha fatto educandato dalle suore ed ha ben presente cosa significhino "vero sentimento" (è troppo troppo troppo sdolcinata per i miei gusti) e "senso del pudore". Se inizialmente di Maria pensavo "che bigotta", ora penso che sia stato il personaggio più corretto di tutto il libro (e con "più corretto" non intendo corretto nel senso assoluto, ma intendo che gli altri sono stati peggiori di lei)… Dunque, aveva un marito, una figlia e un Andrea che le piaceva e ci provava con lei in ogni momento, ma lei ha resistito! Gli si è concessa solo alla fine quando ha avuto la conferma dalle false parole di Andrea che lei era l'unica. Alla fine, quando capisce di non essere l'unica se ne va!!!Infine ci sono tutti gli altri nobili: una massa di nullafacenti ereditieri e adulteri, si scambiano mogli e mariti per rompere la monotonia di pranzi e cene e colazioni e balli e ricevimenti. QUESTO è lo specchio che D'Annunzio ci da dell'alta società. Il libro, nonostante tutto è risultato molto piacevole e scorrevole, non dico che chiunque potrebbe agilmente leggerlo, ma quasi.
—Artificialbrain
No spoilers, just an honest review...I picked this book up in Rome as I was looking through local literature books, and was blown away by the writing on the very first page. Then I left the bookstore without buying it, but I eventually came back for it because the language really stuck with me. I read it for the next month, sometimes 80 pages in a day, and sometimes only a few. D'Annunzio is a great author to read aloud and I was swept away in his command of the language, his Roman details in the scenery, and the overall arc of the story.Yes, the story is about a self-absorbed womanizing rich guy named Andrea. But I found that it was about so much more-- it's about the best and worst in all of us (including Andrea and the women he loves) and tackles the tricky questions of love with elegance and wisdom. I underlined so many parts of the book that I might as well have underlined the whole thing. I'm excited to read it in Italian next, as a way to keep learning the language. I would definitely recommend this book. I love Henry James, but I have to say this author captured me more. The novel moves along effortlessly and before you know it, you are completely swept up in the world and hours have moved by in your own world without you noticing. A good read!
—Skye
E' uno di quei libri che fa venire voglia al lettore, per una volta, diabbandonare il legio per scendere a conoscere personalmente il protagonista, Andrea Sperelli in questo caso, guardarlo negli occhi e, quindi, iniziare a prenderlo a calci nel fondoschiena, fino a condurlo, in tal maniera, fino al limitare di una bella miniera ove abbandonare il nostro eroe a trascorrervi il resto della vita a spalar carbone in profondita'.In questa sentita avversione per il protagonista, effimero, vacuo, narciso, egoista, non aiuta certamente la prosa di D'Annunzo, altrettanto effimera ed estetizzante, oltreche' a tratti rindondante.Unica nota di interesse e' la societa' che descrive D'Annunzio, l'alta societa' romana di fine XIX secolo. La stessa nella quale D'Annunzio cercava di vivere, caricandosi di debiti, in prima persona. Una societa' fatta di donne adultere e gentiluomini nullafacenti che si passano le amanti. Cosi, almeno, ci racconta l'autore, anche se sarebbe piu' corretto dire che, in fondo, sono le adultere a scambiarsi gli amanti, lasciando agli uomini l'illusione di essere loro i conquistaori e non un mero oggetto di piacere.
—Gigio
