Elisabetta vive lontana da corte da quando sua madre, Anna Bolena, è stata giustiziata. Dalla morte del padre, Enrico VIII, sul trono inglese siede il giovane Edoardo dalla salute assai cagionevole e, difatti, in seguito alla precoce morte del re protestante diviene regina Maria, moglie di Filippo II di Spagna, che restaurerà in Inghilterra il cattolicesimo attraverso una cruenta lotta contro l’eresia protestante. I rapporti tra le due sorelle sono particolarmente tesi, poiché la fervente cattolica non accetta un’erede protestante. Tuttavia, alla morte della sovrana senza figli, sarà proprio Elisabetta a succederle.L’opera ripercorre tutte le vicende che portarono all’incoronazione della giovane Elisabetta e descrive dettagliatamente il lungo regno della “regina vergine”.L’epoca nella quale Elisabetta regna è un’epoca particolarmente difficile per l’Inghilterra. I complicati rapporti con la Scozia, la presenza di Maria Stuarda nel territorio inglese, le lotte di religione e i numerosi tentativi di invasione da parte delle grandi potenze straniere assorbono tutte le energie della nubile sovrana.L’autrice alterna queste intricate vicende storiche con il racconto degli usi e costumi tipici della corte elisabettiana e fornisce un ampio ritratto della regina. Elisabetta è un personaggio assai complesso. Da un lato ella potrebbe sembrare una donna moderna. Il suo carattere forte e determinato dinanzi alle ragioni di Stato non le impedisce di governare come un uomo pur essendo una donna. Dall’altro lato ella è una figura fragile che vive in solitudine, che rifiuta il matrimonio e preferisce l’intimita dei rapporti con amanti occasionali che eleva a ruoli di prestigio. Con la sua morte, avvenuta nel 1603, l’Inghilterra vedrà la fine non solo di una dinastia, ma, soprattutto, di un’epoca storica.Carolly Erickson regala ai suoi lettori una preziosa opera di testimonianza e lo fa servendosi di uno stile fluido, diretto e leggero cosicché l’opera possa essere letta da tutti coloro i quali ammirano la ormai mitica figura della grande Elisabetta Tudor.
The First Elizabeth is indeed remarkable. The First Elizabeth ruin the glorious image I had of her. When I was back in grade school, my old history teacher talked endlessly about how great and wonderful is Queen Elizabeth I. She defeated this. She defeated that. She's the best Queen of England. She is the Virgin Queen, meaning she never married. She ruled for great years. Queen Elizabeth's sister, Bloody Mary, hated her. Her father, Henry VIII, executed her mother, Anne. Prince Philip underestimated the greatest Queen. And then he spent time mocking the spanish accent of Prince Philip of Spain.The First Elizabeth ruin the beautiful image of a good and beautiful, wise and strong Queen of England in the Elizabethan Era. Carolly Erickson portrays Queen Elizabeth as money-hungry, indecisive, back-stabbing, cruel, and heartless. Queen Elizabeth is recorded of doing this and doing this "sin." (By the church at that time). Queen Elizabeth is recorded of doing some nasty stuff. The book even called Queen Elizabeth a "whore." What do I think? This is what I think: "History is written by the victors." It is truly hard to understand what happen at that time. As said in The First Elizabeth, the Queen of England is a master of deception and faking emotions. Her true feelings are hidden by lies and false covers. Queen Elizabeth may or may not be a money-hungry, indecisive, back-stabbing, cruel, and heartless Queen. I can however, believe that Queen Elizabeth wore a lot of makeup. After all, we all want to keep up the illusion of beauty and youth. We can guess the feelings of Queen Elizabeth I, but the evidence of what she had done will never fade until they are forgotten. The unique painting and description of Queen Elizabeth certainly tells part of her story, but not all of it. Because some parts of the story is lost and forgotten in time. Carolly Erickson has done a wonderful job of painting Queen Elizabeth. She kept me entertained through the five hundred pages.Rating: Four out of Five
What do You think about The First Elizabeth (1997)?
Ma io dei gossip non me ne faccio niente..Volete saperne di più su Elisabetta I? Avete intenzioni serie?Non leggete la biografia della Erickson, allora. Prendetevi una qualsiasi altra biografia, prendetevi il vostro libro di storia delle superiori - se ce l'avete ancora -, fate un salto su Wikipedia, andate a ritrovare la puntata di Superk Quark dedicatale, ma lasciate perdere questo libro.Intorno a pagina 100 la lettura si è trascinata in un sopporta-e-vai-avanti. Carolly Erickson sembra molto più interessata a raccontarci i gossip della gente sugli amanti di Elisabetta e le sue vacanze estive piuttosto che quello che aveva fatto effettivamente per il suo paese. Io dico, mi fa piacere sapere che Elisabetta aveva una vita sessuale più che attiva, ma oddio, veramente a me interessava sapere le rilevanze storiche del suo regno. Se adesso farsela con Pinco e Panco è una rilevanza storica - molto berlusconiano - allora io non capisco la nostra Carolly. Spesso sembra persino girare attorno alla figura della Regina, quasi non volesse guardarla direttamente negli occhi quando parla di lei, ma solo attraverso altre persone. Fa emergere un ritratto di Elisabetta frivolo e vanitoso. Si dilunga fin troppo sulle questioni del suo lignaggio, non è capace di rimanere focalizzata sulla linea cronologica e si dilunga su questioni irrilevanti - avete capito quali - e tratta le questioni politiche come parentesi da sbrigare frettolosamente e in modo poco chiaro, annoiato e annoiante. Un esempio a caso: parla di Maria La Sanguinaria e della reclusione di Elisabetta, e fa passare il suo regno senza nemmeno accennare alle repressioni religiose e alla restaurazione, seppur breve, del cattolicesimo. Sono dettagli naturalmente, pff. Non è una biografia su Bloody Mary, però sarebbe carino farlo presente, altrimenti la tolleranza successiva di Elisabetta perde di valore. Mamma mia, meno male che è finita. Ed io che avevo in mente di leggere anche la biografia di Anna Bolena.Ma neanche per scherzo, io dalla Erickson d'ora in poi prenderò le dovute distanze.
—Anastasia
This was one of those non-fiction biographies that read more like a story than most. I found it hard to put down because the characters were nicely fleshed-out and events well-paced. Ms Erickson did accomplish this partly by including how Elizabeth and others likely felt about and reacted to other people and incidents; but, while the distinctions between such speculation and documented historical facts were subtle, they were not difficult to separate. The citations and footnotes were thorough. 4.5 stars
—Vesper
Ottimo stile, molto fluente e leggibile. Non è semplice condensare gli anni di una vita così lunga per l'epoca e così piena di fatti e avvenimenti in 350 pagine, tuttavia avrei preferito meno gossip e più attenzione alla politica di Elisabetta. Ad esempio, non è citato l'incontro con Grania O'Malley, e l'Irlanda è vista volando ma non ha secondo me il giusto spazio, considerando quanto il periodo elisabettiano sia stato importante per completare la dominazione inglese sull'isola. Né lo sbarco e l'assedio di Kinsale sono inseriti, considerando che Elisabetta muore lasciando l'Irlanda con un'invasione spagnola in corso... Sicuramente l'isola di smeraldo era una dominazione "minore", però sono anni importanti per la relazione assai complicata tuttora tra le due isole britanniche.La figura regale di Elisabetta un po' si perde nel concentrarsi sulla straordinarietà della sua condizione di regina nubile e sui tanti vari e inutili tentativi di maritarla di qua e di là, mentre mi sono proprio persa il passaggio da giovane regina volenterosa ma mancante di esperienza diplomatica a volpe della politica. Sicuramente è un quadro storico complesso e una donna difficile da riassumere in uno spazio limitato, però meno attenzione ai suoi amanti e più alle sue politiche avrebbero reso il libro più interessante, dal mio punto di vista. O mi sarei letta uno dei mille romanzi pseudo-storici che le attribuiscono figli segreti e relazioni al limite dell'impossibile.
—Rowizyx