Chi ama il romanzo storico ama Jennifer Donnelly.L’affermazione può sembrare forte, ma in questo caso è più che giustificata. Chi già conosce questa scrittrice sa benissimo di cosa si sta parlando, chi ancora non ha avuto il piacere di incontrarla colga la prima occasione per farlo.Dopo aver deliziato i suoi lettori con "I giorni del te e delle rose" (titolo originale The tea rose), continua la sua saga multi-generazionale ambientata in Inghilterra, e non solo, tra fine Ottocento e inizi Novecento. Il filo conduttore di questa bellissima saga sono le donne. Donne forti, tenaci, combattive, pronte a difendere i propri sogni e il proprio futuro. Ognuna ha la sua storia, ma il caso saprà unirle e intrecciare le loro vite. Nel primo capitolo si ha modo di conoscere Fiona, donna povera ma capace di lottare per quello in cui crede, per i suoi affetti più cari e che grazie al suo animo indomito e coraggioso riesce finalmente a riscattarsi; nel secondo capitolo, invece, ci sarà India e la sua storia a tenerci compagnia per tutto il romanzo.Alcuni potranno essere scoraggiati dalla mole del volume, ben 879 pagine, altri dal fatto di non aver letto il primo romanzo, eppure lo scetticismo verrà dissolto in un solo momento appena metterete il naso tra le pagine. Jennifer Donnelly ha creato una storia ricca di personaggi e di situazioni che si incastrano alla perfezione tra loro, non ci sono momenti in cui la pressione cala e il lettore si annoia, al contrario è spinto a conoscere quello che accadrà e la velocità con cui le pagine scorrono una dopo l’altra è sorprendente. Tutto quello che è necessario conoscere delle cose che sono accadute in precedenza è distribuito nel testo senza appesantirlo, ma dando la possibilità a qualunque lettore di entrate dentro la storia senza buchi narrativi e nozionali da colmare.In "Come una rosa d’inverno" (titolo originale The winter rose) la protagonista indiscussa sarà colei che riesce a resistere tra le intemperie, a mantenere la sua bellezza nonostante le avversità e gli ostacoli che la vita le mette di fronte, la rosa d’inverno: India Selwyn Jones.Donna carismatica, idealista, si è laureata in medicina per poter aiutare i poveri di Londra, quelli che non hanno niente, solo fame e miseria. Compiere questa scelta le ha posto contro la famiglia e l’intera società addita lei e quelle come lei quali stranezze da cui tenersi distanti.India sa che non deve demordere, basta poco per abbattersi ma ciò significherebbe darla vinta a chi crede che una donna non sa essere anche un buon medico. La sua giovane età e le sue energie le danno la forza di sfidare i bassifondi di Whitechapel, uno dei quartieri più poveri nell’East End di Londra, covo di criminali, prostitute e gente stipate in delle topaie a patire la mancanza di cibo e l’eccessivo lavoro. Il suo sogno è quello di aprire una clinica per le donne e i bambini che non posso pagarsi le cure mediche e offrire loro così una speranza.Padrone di Whitechapel e di tutto l’East End è Sid Malone, uno dei boss criminali più astuti e senza scrupoli. È lui che gestisce i bordelli, le bettole, il commercio di sostanze stupefacenti e India lo odia per questo. In Sid Malone c’è tutto il marcio di quella società contro cui lei si scaglia con tutta se stessa.Ma India è una borghese che non ha mai conosciuto la sofferenza, sarà Whitechapel e Sid Malone a insegnargliela in tutta la sua spietata ferocia. E in mezzo a tutte le sicurezze che piano piano stanno crollando, India non sa che le accadrà la cosa più impensabile di tutte: si innamorerà di Sid Malone.Ma Come una rosa d’inverno non è solo la storia di un amore passionale e appassionato quanto ostacolato dai vari avvenimenti che accadranno, il romanzo della Donnelly è un turbinio di personaggi che con le loro singole storie concorrono a mostrarci l’immagine di un’epoca e di una società complessa e affascinate nonostante tutti gli aspetti negativi che ne marcano i contorni. Tanti i temi che si riscontrano dall’assoluta povertà e dallo sfruttamento degli operai, alle lotte sindacali, all’ascesa del partito laburista, al difficile rapporto con le colonie africane. L’aspetto storico è curato e dettagliato offrendo così al lettore la possibilità di capire al meglio il contesto dove la storia è immersa.India e Sid sono i due aspetti di quella società e il loro perdersi e ritrovarsi continuo ci racconta quanto possono essere forti i sentimenti anche contro le pesanti sovrastrutture sociali.Amore e odio, bugie e segreti, voglia di riscatto e desiderio spasmodico di ascesa sociale sono alla base di questa storia, ma a ben guardare ci si accorge che sono alcuni dei sentimenti, positivi o negativi, che da sempre muovono la società. Jennifer Donnelly è come se ci offrisse uno specchio dentro cui guardare e, facendo i dovuti paragoni, riconoscerci. I tipi umani da lei descritti sono molti e differenti tra loro, offrendo un ampio ventaglio di tipologie di persone.C’è chi l’ha accusata di essere prolissa, troppe pagine per intendersi, ma la storia le necessita e non se ne sente assolutamente il peso, le vicende sono intricate, i personaggi molti e per rendere questa storia ricca, come è in realtà, c’è bisogno di raccontare.Leggere Come una rosa d’inverno è una bellissima avventura, dove si faranno amicizie, si creeranno antipatie e si avrà modo di saggiare la potenza dei sentimenti. La scrittura fluida guiderà il lettore fino alla fine con velocità e una volta concluso il romanzo chi non aveva letto I giorni del te e delle rose correrà a farlo e poi insieme a chi aveva già letto il primo capitolo della saga della Donnelly aspetterà con trepidazione l’arrivo nelle nostre librerie di "The wild rose", il romanzo pubblicato quest’anno in America che continua le vicende di queste fantastiche donne.
Avere tra le mani Come una rosa d’inverno e sapere che consta di ben 878 pagine (più i ringraziamenti) è stato un duro colpo. Mi sono chiesta perché mai questo romanzo mi avesse attirata così tanto, perché mai mi ero ostinata a volerlo, incurante della pila traballante di libri sulla cassettiera in paziente attesa di essere letta e recensita. Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro: ho preso il libro, facendolo passare avanti a tutti gli altri che erano lì da giorni sperando di essere scelti, e mi sono dedicata solo a lui e alle sue infinite pagine.Immediatamente mi sono resa conto che forse, se avessi fatto maggiore attenzione a qualche dettaglio in più, sarebbe stato meglio leggere il primo volume della trilogia della Donnelly, I giorni del tè e delle rose. Ma ormai era troppo tardi anche per quello: la Donnelly ha saputo riassumermi benissimo tutto ciò che è capitato nelle, probabilmente altrettante 878?, pagine precedenti facendomi immergere in questa lettura non da sprovveduta, ma con tutte le informazioni del caso.Lettura meravigliosa.Dopo le prime pagine e i primi tentennamenti non mi sono pentita più neanche per un secondo di aver scelto questo romanzo e di essermici dedicata. La Donnelly sa come distrarti dal resto della tua vita, obbligandoti a stare per ora seduta con quel pesante volume davanti a te, e a non mollarlo a meno che qualche evento esterno non pretenda la tua presenza. La storia è ambientata nella Londra di inizi ‘900, tra donne che iniziano a rivendicare il proprio ruolo sociale, politico e lavorativo; galantuomini spesso corrotti dal denaro e dal potere; uomini della malavita che dimostrano invece un cuore e una rispettabilità. Protagonisti di queste pagine sono la dottoressa India Selwyn Jones, diseredata dalla famiglia perché decisa ad adempiere al suo dovere di medico, e il temibile Sid Malone, invischiato in giri di droga, prostituzione e rapine. Lei è una donna che non si lascia intimidire: coraggiosa, forte, decisa a costruire il proprio futuro con le sue mani. Unico aspetto negativo: un fidanzato ambiguo che si mostra a India ben diverso da com’è nella realtà. Lui è conosciuto e temuto da tutta la città, la polizia cerca da sempre un motivo per incastrarlo, gran parte dei malviventi sono al suo comando. In realtà il suo è un ruolo in cui si è trovato, un destino che non avrebbe voluto ma di cui ora è impossibile liberarsi. Sarebbe facile dirvi che è il loro amore il vero protagonista, ma non pretenderete mica di trovarvi di fronte 800 e più pagine che parlano semplicemente di un amore? Anche i più romantici potrebbero soffrire la noia.La Donnelly ci parla di come l’amore nasca nei momenti più impensati, di come sia difficile abbandonare una strada già decisa per abbracciare quella che ci darà la felicità, di come quella felicità in realtà non è così semplice da agguantare e di come nella vita ci sia bisogno di una paziente, incrollabile fiducia. Ma non si tratta di un romanzo buonista, anzi. Accanto alla speranza c’è la cattiveria, c’è il non poter tornare più indietro, ci sono i sensi di colpa e la morte. E la necessità dei diritti, di giustizia, della famiglia. Un mondo intero immerso nelle strade londinesi…Ho apprezzato ogni pagina, ogni personaggio, ogni situazione raccontata. Ho deciso di procurarmi il primo volume e ripercorrere questa volta, anche se in ritardo, le vicissitudini di Fiona e Joe, nell’attesa di poter poi affrontare quelle di Willa e Seamie, coppia protagonista del terzo e ultimo volume, The Wild Rose.qui:http://cuoredinchiostro.blogspot.com/...
What do You think about The Winter Rose (2006)?
I fell in love with Fiona and Joe from The Tea Rose and was concerned that I might find that the sequel focussing on Sid Malone wouldn't interest me, but Sid and India's story is epic! Whilst Fiona & Joe weren't at the forefront of the plot, they weren't token characters tossed in to keep the Tea Rose fans happy, they were pivotal to the storyline, and I enjoyed how Joe's character developed beyond his role in The Tea Rose. I actually think this made the sequel so much better, introducing a new storyline in rather than trying to recreate the first all over again... I loved the contrast between Sid's criminal life in the poverty stricken East End of London, and the aristocratic backgrounds of India's circle, and as much as I hated Freddie, he was the perfect villian - he was forever sending my heart into overdrive with his cruelty, deviousness and relentless drive to ruin Sid.Admittedly, I didn't really feel much for the Seamie/Willa storyline and when I heard The Wild Rose is focussing on their story I kind of hoped that Ella's character would be the one to be extended, but I didn't feel much for Sid in the Tea Rose so maybe it'll be a similar situation with the third in the series. One thing's for sure, Jennifer Donnelly is my new favourite author. She's a genius!
—Megan
Cliche-ridden? Yes. Improbable coincidences? Yes. Over-the-top drama? Murder, sex, politics, poverty, money, medicine, women's rights, workers' rights, colonialism, revenge, mountain-climbing, Antarctica, Africa, faked deaths (yes, plural), amputations, paraplegics, death by wild animal attack, and doomed lovers reunited? Yes, yes, yes. Was I able to put it down? No. Despite all its faults, I couldn't put the silly thing down. Saga-riffic. This feels like a horribly slippery slope, and before you know it I'll have given up on Good Books and I'll just be reading page-turners and eating bonbons. This is the sequel to The Tea Rose, and there's a horribly dull page or two spent recapping the first book's equally improbable plot points, but this could be read independently. You just wouldn't have the emotional background on a few of the characters. Also, I'm betting that Donnelly's planning a third book, because she left Seamie and Willa's story hanging, emotionally, just like she left Charlie's story hanging in The Tea Rose. And, God help me, I'll read it.
—Jess
If there is one message that Jennifer Donnelly carries out in her books, it's to always have a dream and never give up on it. At the same time, The Winter Rose showed that dreams always yield for love and family. That love in itself is a dream and some of us fight for half a lifetime trying to make it come true. As always, the path had many obstacles, but the epilogue I just read made me feel all warm and happy inside.
—M. ~ B&B