Giardinaggio nel vivaio della vita. Le affinit� elettive (metafora chimica in merito alle preferenze che alcune sostanze mostrano per legarsi o meno e che nel periodo si incominciava a tabellare) si apre in modo esplicitamente teatrale, presentazione dei personaggi con la loro entrata in scena favorita da dialoghi autoesplicativi. L'uomo (Eduard, ex-Otto) e la donna (Charlotte) sono benestanti e nobili, integrati e sereni e in buona salute. Il trucco scenico di eliminare i nei e le manchevolezze pi� comuni d'ognuno per concentrare l'analisi su un solo elemento, � il medesimo che Schnitzler utilizzer� in Doppio Sogno. Unico scarto nella linearit� fu che prima di trovarsi finalmente, si erano persi legandosi ad altri. La sorte infine li aveva favoriti. La loro occupazione principale �, concordemente all'estetica tedesca - tuttora assai operante - che considera massima bellezza la natura ordinata dall'uomo, � riordinare percorsi, dar vita a scenografie tramite giardinaggi vari e sistemazioni nella tenuta secondo i dettami del trattamento romantico. Il genere cartolina con balconi pieni di gerani � la versione popolare del loro senso estetico. Il pittoresco li assorbe, quindi il sentimentalismo li guida. Alcune necessit� contingenti permettono loro di dibattere se includere ulteriori persone che potrebbero risultare utili, e nel contempo far loro del bene accogliendoli presso loro. Il Capitano (alias Otto pure lui) e Ottilie. "Ott" presente in tutti i nomi � sottile artificio retorico a indicare la comunanza di radici. Il dibattito fra i coniugi � una perla di retorica e uno dei dialoghi meglio costruiti che ho mai letto. Certo formale, certo aulico, certo di classe sopraffina inarrivabile ma nel mondo dei ti kiedo aiuto xk nn so ke fare se nn mi aiuti bfngl nnso ke fccmo stas? kiamami, tvucdbateas... � un balsamo ambrato massaggiato in terme marmoree istoriate in ceramica. Usciamo dall'hammam e torniamo ai due. Il dialogo evidenzia due persone obiettivamente innamorate ma di notevole disparit� intellettuale. Charlotte sembra la prova provata che l'�ber-Mensch che verr� vagheggiato da Nietzsche decenni dopo era gi� stato scoperto da Goethe in una Signora della piccola nobilt� tedesca. E' cos� alta sulla realt� da essere quasi clairvoyante e accetta i desideri del marito senza spocchia, e senza che i suoi colpetti aggiustanti le rozze (a paragone) pianificazioni di Eduard siano intendibili come manipolat�ri nemmeno dal pi� paranoico dei mariti. Conseguentemente a ci�, arrivano il Capitano ed Ottilie. Goethe che aveva dato segni d'artificiosa simmetria e cattedralica costruzione del plot, apre i giochi invece con fluidit�, ma fin da subito ci� che Charlotte pavent� accade. Non accade per� come lei pensava. Qui pare che Goethe dia una costruzione mitica agli eventi. Come se inscenasse una tragedia grecheggiante dove i quattro sono Dei maggiori (preposti agli elementi e ai sentimenti) e gli architetti, amici, assistenti e borghesi vari che li contornano fossero Dei minori, preposti alle cose ed attivit� umane. Ma � giusto un'idea, pensando al secolo in cui fu scritto e alla ammirevole mancanza di rigida meccanicit� dell'insieme, ancor pi� difficile da raggiungere tanto pi� che Goethe inserisce numerosissimi concetti di filosofia sociale dell'epoca, sia di suo gusto che semplicemente di corrente accettazione, la commistione di bildungsroman per Ottilie, di romanzo filosofico aforistico per tutti, di spaccato sociale tedesco e pure di romanticismo cauterizzato dal sentimentalismo, ne fa un capolavoro. Un altro concetto ascende. Se la natura ordinata � bella, le cittadine di campagna sono buone. Goethe vede Stato e Grande Citt� come luoghi truffaldini, amorali e indegni sostanzialmente a gente bennata. Nonostante la superiorit� "aerea" di Charlotte, Eduard (innamorato di s�) s'inclina pericolosamente verso Ottilie (innamorata della gentilezza) scambiando i gesti gentili che lei riserva lui a profusione come amore. Lei innamorata dell'amore, vedendolo in lui, lo sente sorgere dentro di s�. Un colossale equivoco. Un quiproquo cosmico. Qui forse, pur nella raffinatezza dell'insieme, il romanzo mostra un poco e il tempo trascorso e le mutate convenzioni e i crolli dei sipari oculari e dei pii desideri. Le donne mostrano una sessualit� di riflesso, lunare, che senza la luce del desiderio maschile non esiste. Questo schema sociosessuale a basso contenuto ormonale � oggi notoriamente largamente considerato come polveroso e decrepito. Charlotte a sua volta (per l'allontanarsi del marito) trova spazio dentro s� per accogliere i desideri del Capitano, personaggio debolino, un onestuomo, un funzionario che funziona ma totalmente prevedibile e quindi rassicurante. Ma Goethe non � uno sceneggiatore di thriller americani, per cui la risposta di Eduard ai timori di Charlotte � s� conforme al paventato ma non nei modi. Eduard se ne va da solo, in guerra, alla Beau-Geste. Una grande onest� romanziera: Goethe vuole evocare sentimenti reali quindi accetta di abbandonare la macchinosit�, ma da quel momento non governa pi� da solo il romanzo che pone nuove regole difformi dal pianificato. Questa evoluzione � ben esemplificata da Mittler, un personaggio che intercala come il motociclista in Amarcord, e pretende d'essere un Mercurio, un Demiurgo, un Deus Ex Machina e un risolutore di conflitti. Si render� conto che le sue pretese ordinatorio computistiche delle vite altrui sulla base di formule rigide sono - in vite scritte da sceneggiatori bravi - completamente velleitarie e che se � vero che il carattere � il destino, pure quest'ultimo non � onnipotente. Segue evoluzione ulteriore e sviluppi, soprattutto donati da Ottilie che diventa una donna con una ricca personalit� da ragazzina che era, ma sempre di rimessa e per reazione, rispondendo alle stoccate del destino senza una scherma personale, subendo le onde senza mai riuscire a salire sulla sua tavola di surf, avr� vita durissima. E la parte comica? Eccola: c'� gente che trova questo romanzo noioso. Colonna sonora: Chemical Brothers - Singles 93-03 Depeche Mode - Playing the Angel Depeche Mode - Violator Moby - Last Night Remixed PS: Ad oggi, la tabella delle "affinit� elettive" � enorme e i chimici hanno elaborato leggi a partire dai potenziali di ossidoriduzione e generalizzato i prodotti di un enorme numero di reazioni che diventano ora prevedibili. Per gli esseri umani invece non siamo progrediti molto oltre quanto Goethe sapeva.
”Sono gli amanti, la loro isola fluttua alla derivaverso morti di cespuglio, verso portiche fra lenzuola si aprono.Si disordina tutto attraverso gli amanti,tutto trova la sua cifra giocata;loro, però, neppure sanno chementre rotolano nell’amara arenache è loro c’è una pausa nell’opera del nulla,e che il tigre è un giardino che gioca.”[da “Gli amanti” di Julio Cortázar]”Le affinità elettive” è un romanzo chimico-metafisico: i personaggi sono in bilico tra due epoche, si intrattengono in moderne discussioni scientifiche sulla naturale attrazione degli elementi mentre nascondono e conservano come fossero reliquie le ciocche dei capelli dell’amante. Sono fenici infuocate che tentano di arrestare il loro osare visto che a rendere impossibile la loro amorale e adulterina passione non è tanto l’eredità puritana di un antico regime, bensì l’universale umana convinzione che il destino possa essere deciso, controllato e indirizzato sulla giusta strada. Ci si prova ad abbandonarsi a quel destino, ma forse troppo tardi, e allora non pare strano che i due amanti finiscano per procedere a lenti passi giambici verso la fine di due metafisici versi che fanno rimare l’estrema passione con la morte (tomb/womb).Goethe è uno scrittore che interpreta la realtà e la traduce in poesia anche quando le sue parole compongono un romanzo. Questo libro è un universo colmo di significati. Per me, però, resta un po’ il testamento amoroso di un uomo che per tutta la vita ha combattuto la battaglia tra il matrimonio e l’adulterio concentrando le sue forze vitali in quello che per lui restò, anche più di Dio, il significato supremo dell’esistenza umana: l’amore. Gli si perdonano quindi le pagine che fanno somigliare questo libro ad un trattato su come si debba amministrare la proprietà terriera; gli si perdona l’indugiare su descrizioni di antiche incisioni e riflessioni pseudo moraleggianti. Lo si perdona, visto che il faro che guidava la sua scrittura era l’amore. E per amore, si sa, si perdona tutto.
What do You think about Elective Affinities (1999)?
Die natürliche Anziehungskraft (Ist es noch Lust? Ist es schon Liebe?) hält nichts auf. Nur ist das in diesem Roman mal nichts Positives. Goethe schildert in Die Wahlverwandtschaften anschaulich den Konflikt zwischen gesellschaftlichen Erwartungen und der Leidenschaft, dem Trieb, der Chemie, die zwischen den Menschen herrscht. Tatsächlich ist der Titel des Romans aus dem Bereich der Chemie entnommen (Goehte war schließlich ein echter Renaissancemensch, und Hobbynaturwissenschaftler).In diesem Roman lädt ein Ehepaar mittleren Alters für eine Weile zwei Freunde in ihr Haus ein. Es entwickelt sich ein romantisches Beziehungsviereck, das sich wunderbar auflösen ließe, würde die Gesellschaft, in der die Protagonisten wandeln, so etwas nicht als skandalös und untragbar erachten.Die vier Hauptcharaktere stellen dabei alle sehr unterschiedliche Persönlichkeiten da (Bemerkenswert übrig auch die Namensverwandtschaft aller Beteiligten. Als würden sie verschiedene Aspekte desselben Ottos darstellen ;) ). Während der Hauptmann und Charlotte dabei noch am vernünftigsten, bodenständigsten wirken, stellen sicher Eduard und Ottilie die Extreme da. Und um ihre Leidenschaft dreht sich der Konflikt auch hauptsächlich.Ja ja, höre ich euch sagen, Ist ja wie immer: der ältere Herr und das blutjunge Mädchen stehen im Fokus. Die Beziehung von Charlotte und dem sexy Hauptmann wirkt da nicht gleichgestellt, sondern untergeordnet. Wie könnte es anders sein, das Buch wurde ja auch von einem alten Sack geschrieben, der am liebsten junge Leute liebte! Aber halt, sage ich, ganz so schlimm ist es dann doch nicht. Wir verbringen erstaunlich wenig Zeit mit Eduards unterbeschäftigtem Penis. Dafür bin ich Goethe unendlich dankbar. Tatsächlich verbringen wir die Hälfte des Buches mit Charlotte und Ottilie und welche Gäste oder Handwerker grad im Haus sind (klingt nach dem Set-Up für einen Porno, das ist es aber nicht). Der zentrale Konflikt bleibt zwar die unangenehme, starke Zuneigung von Eduard zu Ottilie, aber die Männer selbst sind abwesend. Charlotte, im Gegenteil zu so manch anderem Charakter in diesem Roman, ist vernünftig genug, ihrer Lieber zum Hauptmann zum Wohle der gesamten Gruppe zu entsagen. Eduard hingegen, der byronische, überdramatische Mann, benötigt furchtbar aufwändige Vorkehrungen (Auszug, Feldzug) um von Ottilie fernzubleiben. Dummerweise scheint Ottilie, das andere Extrem, als das zaghafte, ziellose Mädchen, gerade der Kindheit entwachsen, dabei nicht viel mitzureden zu haben.Ottilie wirkt das ganz Buch über, mit Ausnahme der tragischen Auflösung gänzlich fremdbestimmt. Und das führt schließlich einerseits zur Katastrophe. Ottilie will entgegen dem Wunsch ihres Herzens den gesellschaftlichen Normen sich beugen, (view spoiler)[ja sie sieht sogar den Tod des kleinen Ottos als Strafe dafür, dass sie in Betracht zog mit Eduard eine Beziehung einzugehen. (hide spoiler)]
—Reni
This is the first Goethe I've read since I was forced to read Werther in school, mostly because I hated Werther and thought he was melodramatic and felt sorry for poor Charlotte who didn't deserve to be dragged into his mess. Since this was how I felt about Edvard and Ottilie as well, I think I have to accept that Goethe isn't for me. There are some books I read where I feel like the author pays attention to the wrong part of the story. In the beginning, there are two pairs of lovers, but somewhere along the way it feels like Goethe drops Charlotte and the Captain for Edvard and Ottilie's star-crossed love story. As a result the book feels lopsided, and all the interesting discussions about marriage and duty and right and wrong morally and ethically disappears and instead we get pages upon pages with how perfect and helpful and good Ottilie is. For me, I think Charlotte deserves more, because she's the one who has to keep everything together when her husband disappears to war, the Captain is away and perhaps even getting married, and her daughter seems to be an incredibly spoiled and annoying young lady. The book isn't bad, however, just not to my taste. I thought there were some interesting parts that made me wish I knew more about the times when Goethe was writing. There is a lot in here about landscaping, art and the natural sciences that I'm sure gives a resonance to the writing for someone who knows more about the period than I do. I just wish that Goethe hadn't chosen to write about characters that managed to both annoy and bore me.
—Asa
I read this beautiful novel in German. Though I might have objected to how structured it is, so full of symbols and echoes, in the hands of a master like Goethe it only contributes to the subtle atmosphere. What's more, the characters are individual and detailed, as comes out through their interactions and words. I found myself pitying Ottilie rather than being annoyed by her submissiveness (in any case, there's more to her than submissiveness); and Charlotte struck me as one of the most likable, admirable characters I've encountered in pre-20th-century fiction. She's not an anachronistic feminist, but rather a self-possessed person whose experience of life has contributed to her good sense; at one point she gently but firmly rebuts a man who's made some generality about women. A shocking event was increased in impact in that it was the first thing that ever shook Charlotte into saying something irrational.If Goethe has any opinion about the real significance and proper solution of the painful tangle of emotions in this story, he expresses it only indirectly; like most of the best novelists, he raises more questions than he answers. He describes the social forces that are trying to plan and control everything, yet can only do so in part. In the end, this book seems less of a tribute to romantic love (such a destructive force) than to friendship, which survived everything and was not destroyed by bitter feelings as it could so easily have been.
—Vasha7