Mansion House Hotel. Hudson, Ohio. Venticinquesimo giorno del quinto mese, 1850. Il viaggio per mare da Bristol a New York percorso in compagnia della sorella Grace, impaziente di raggiungere l’America, ha dissuaso la giovane inglese dal tornare presto sull’acqua; la traversata sull’oceano è stata spossante e il mal di mare non le ha dato tregua. Sono arrivate dalla lontana Inghilterra pensando di avere un futuro, un’avventura tutta per loro. Ma non è mai stata così difficile una nuova esistenza. Perché Grace è appena morta ad Hudson, di febbre gialla, e le cinquecento miglia per giungere da New York ad Hudson potrebbero esserle state fatali. Scegliere di arrivare in Ohio via terra, invece che in battello, sarà sempre il rimorso più grande di Honor Bright. Ora deve raggiungere Faithwell. È lì che si trova il fidanzato della sua povera sorella. Quando sta per annunciare la triste notizia agli amatissimi genitori e ai cari fratelli William e George, prima di rimettersi in cammino, viene assalita dall’incertezza. Bridport rappresenta pur sempre il passato e Honor non può più tornare indietro…«Tracy Chevalier dona il soffio della vita al romanzo storico»: persuasivo il commento del quotidiano britannico Independent. E ancor più azzeccato per questo libro. Sarà perché il racconto del Nuovo Mondo ammalia; sarà perché i suoi personaggi dimostrano tutto il loro valore; sarà perché spezzando le catene degli abusi e coniugando le lotte interiori della sua protagonista la Chevalier affronta il tema della libertà restituendo tra verità e finzione la lotta allo schiavismo nell’America della seconda metà dell’Ottocento. Sarà per tutte queste ragioni che L’ultima fuggitiva è un romanzo pubblicato con enorme successo. È anche un viaggio in una cultura diversa. Conosceremo la Società degli Amici, i Quaccheri, e indugeremo sul senso di pace agognato da Honor Bright. Il silenzio profondo, via via avvolgente, di ogni loro assemblea fa presagire attimi di meditazione e adorazione. Honor vorrebbe trovare ispirazione. La nostalgia, però, del «verde ordinato delle colline e delle siepi del Dorset» – il passato, per meglio dire, così diverso dal presente – scatenerà i suoi dubbi e la sete di risposte di fronte agli enigmi del futuro. Immergersi nella Luce Interiore è inconcepibile se non si fa l’abitudine a vivere e muoversi in America. Rumoreggiante di avventure e provocante stordisce chi giunge dalla vecchia Europa. Honor Bright rifiuterà di abbandonarsi ad una sorte grigia. Dalla «differenza tra fuggire e correre verso il futuro» la donna sarà spinta a superare le paure e ad impegnarsi per la promessa di libertà che anima la forza dirompente dei fuggitivi, alleviando lo strazio della loro fuga dagli Stati del Sud verso il Canada e trovando il suo posto nel mondo. This book really took hold for me, not sure why but perhaps it was the immigrant experience and the idea of the strangeness of America. I think that Tracy Chevalier portrayed the "otherworldly" sense of coming to a new world in a superb fashion, and was able to slowly allow Honor to "feel" like she belonged at the ending.The Underground Railroad experience was informational for me and was perhaps an "inside look"? I will try to do some more research on that as well as continue to read Chevalier's work, many of which I had read.Recommended for anyone who enjoys a historical tale.
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This is my favorite book of all time. It combines quilts and Quakers!!!!
—davidkataja
Enjoyed it. Liked all the quilting references. Very evocative.
—Lili
Loved the history! This is a very good story!
—vgd