What do You think about What A Carve Up! (2001)?
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco. Crisi esistenziali che Amleto levati e famme sfoga'.Sentendomi alquanto frastornata, gironzolo per casa ciabattando, tentando di arrivare ad una decisione: quanto peso possono avere, quanta importanza posso concedere alle ultime novanta pagine de "La famiglia Winshaw", romanzo corposo ed elaborato e mirabolante?Bisbigli a destra: "Come puoi dimenticare le quattrocento pagine che ti hanno illuminato i sensori emozionali e tecnici di lettrice? Come? Frega niente della fine! Frega niente! Le ultime pagine formano una sezione per molti aspetti autonoma e magari trascurabile, dimentica, stolta!"Bisbigli a sinistra: "Non prendiamoci in giro come fessi. Coe è arrivato a pagina 390, diciamo 400, facendo faville, e poi è ruzzolato dal cucuzzolo della montagna come un imberbe scrittorucolo frettoloso. Ha perso la bussola, si è ubriacato della propria genialità ed ha lasciato andare il timone".Oddio-perchè-devo-decidere.Provo a procedere con ordine (calma e respira):Michael Owen, scrittore inetto indolente e solitario, viene incaricato di scrivere la biografia della famiglia Winshaw, descritta da uno dei suoi stessi membri come "il branco più abietto, spietato e rapace di bastardi pitocchi e di infide bisce che abbia mai strisciato sulla faccia della terra". Una famiglia "di criminali, la cui ricchezza, il cui prestigio sono fondati sul più ampio ventaglio di truffe, contraffazioni, ladrocini, ruberie, furti, inganni, imbrogli, menzogne, saccheggi, rapine, razzie, distruzioni, malversazioni e appropriazioni indebite".'Somma, una allegra combriccola di simpatiche canaglie.Il dipinto della società inglese dell'Era Thatcher (è per questo che ho scelto di leggere il romanzo: vogliamo parlare della delusione per il film "The Iron Lady"? Ne vogliamo veramente parlare? Che cosa ha detto di sostanzioso? Mbah) è preciso, documentato, ironico-satirico e...avvincente. La storia dei Winshaw è, inoltre, intervallata dalle vicende personali - sentimentali e non - dello stesso Michael, perso dietro ai suoi sogni di scrittore e soffocato dall'incapacità di vivere e costruire.Di una cosa sono assolutamente certa in questo maramaglia: Coe è un scrittore sensazionale (un po' insipida come qualificazione. Geniale? Fantasmagorico? Eccellente? Non sono molto in forma con gli aggettivi qualificativi). Anzi, non è soltanto UNO scrittore: Johathan Coe è almeno DIECI scrittori diversi. Tanto che, durante la lettura, ho creduto fermamente che avesse frazionato la propria anima in dieci horcrux diversi e che ciascuno di questi avesse poi scritto da sè una frazione del romanzo.E' senza dubbio sia un tecnico della scrittura sia un affabulatore, un incantatore di serpenti, un profondo conoscitore di tutti gli strumenti "psichici" con cui ammaliare il lettore e tenere viva (e vibrrrrante) la sua soddisfazione, la sua attenzione ed il suo coinvolgimento."La famiglia Winshaw" è un'enciclopedia viva della scrittura e dei modi di scrivere, narrare e raccontare storie. Viva ed avvincente come il migliore dei romanzi ammalianti. Mi sto convincendo, sapete?E poi eccolo lì: quel malloppetto meschino delle pagine dell'ultima sezione.Cose da prendere il muro a testate.Un giallo, un racconto a tinte gialle, un po' annacquato. Un tentativo di fare scintille e fuochi d'artificio che si svampa per un'alitata di gatto.E mo'? Che je faccio io a Gionathàn?
—Stefania T.
I read this book when it first came out in the mid-1990s, and it's still my favourite Jonathan Coe novel -- well, maybe joint favourite with The House of Sleep. It sizzles with rage, and yet makes you laugh out loud as well. As Michael, the reclusive failed writer who is the "hero" of the novel writes in a book review:We stand badly in need of novels, after all, which show an understanding of the ideological hijack which has taken place so recently in this country, which can see its consequences in human terms and show that the appropriate response lies not merely in sorrow and anger but in mad, incredulous laughter.Michael is clearly based on Coe himself -- even the titles of his two early novels are similar. Suffering from writer's block since a massive argument with his mother in a Chinese restaurant three years before the novel opens, he now spends most of his time alone in his flat watching old videos -- notably one of What a Carve Up!, a spoof horror film he saw part of on his ninth birthday before his mother dragged him out, claiming it was unsuitable. Now, he has a mysterious but well-paid commission from a vanity press to write a family history of the ghastly Winshaws, an all-powerful family with a stately pile, Winshaw Towers, in Yorkshire.The first, longer part of the novel alternates chapters about Michael and his gradually blooming friendship with his neighbour Fiona, with chapters each devoted to a member of the Winshaw family. They are a microcosm of the Establishment in Thatcherite Britain: an MP (once Labour, now Tory and a fervent admirer of Mrs T), a merchant banker, an arms dealer, the owner of a massive agribusiness churning out processed TV dinners and battery-raised animals, an art dealer, and a tabloid columnist. The savagely satirical chapters tear apart the morals of the 1980s -- yet even if they seem over the top, they are based on documented historical facts, many of which are clearly recognisable to anyone who followed current affairs in Britain in the 1980s. This part ends in very personal tragedy for Michael -- a tragedy which can be blamed at least partly on the members of the Winshaw family and what they have done to British institutions.The second part returns to farce in an over-the-top parody of a horror film, and more particularly the film What a Carve-up!, as various villains meet their ends in appropriately ghastly ways in the gothic setting of Winshaw Towers.Verdict: I still love this book, so long after the events it describes. I have never read such a perfectly balanced cocktail of venom, satire, lyricism, Greek myth, and lunacy. Coe's later, better-known novels (Rotters' Club et al) are excellent in a more conventional way, but this is truly one of a kind.
—Veronica
«Το κόλπο είναι να κάνεις πάντα σκανδαλώδη πράγματα. Δεν υπάρχει λόγος να περνάς μια σκανδαλώδη νομοθεσία και μετά να δίνεις στους άλλους το χρόνο να προετοιμαστούν σχετικά. Πρέπει να παρεμβαίνεις αμέσως και να την επικαλύπτεις με κάτι ακόμα χειρότερο, προτού η κοινή γνώμη προλάβει να καταλάβει το κακό που τη βρήκε».«Και στο μεταξύ αυτοί κάθονται σπίτι τους και χοντραίνουν με ό,τι αποκομίζουν, κι εμείς είμαστε εδώ. Οι επιχειρήσεις μας πέφτουν έξω, οι δουλειές μας πάνε κατά διαόλου, η ύπαιθρός μας ασφυκτιά, τα νοσοκομεία μας καταρρέουν, τα σπίτια μας κατάσχονται, τα κορμιά μας δηλητηριάζονται, τα μυαλά μας φρακάρουν, όλο το πνεύμα αυτής της κωλοχώρας έχει συνθλιβεί και δεν μπορεί να πάρει ανάσα».
—Ηλίας Α.