Mixed feelings. That should sum it up.Well, on the one hand the storyline is not linear.The twist at the very end somehow makes a difference, as I had a more stereotypical image of Constantino's character in my head. Nevertheless, it failed to win me over. It doesn't change the fact that i felt distant from both characters for some reason, and I found Guido's voice a very feminine one, as in written by a female-author feminine.On the other hand, I appreciated the turn of Guido's life. Being a professor, moving to London and his relationship with Izumi and Leni. It was somehow his redeeming quality; he wasn't honest to Izumi, but he definitely was honest to the reader and to himself.I liked the fact that moving to UK wasn't played as a chance for Guido to experiment and try to figure out who he was , as in my opinion he already did, but it simply couldn't fit in the Italy of that time.Not being a big fan of stories that span over the entire lifetime of a person, it was probably a reason for being a bit discouraged throughout the reading, even though it fits the story rather well and makes it complete.Overall, it's fair reading and it should ignite discussion. Primo libro che io abbia mai letto di questa scrittrice. Alcune annotazioni.1) Lo stile. Sono rimasto colpito dalla poeticità dello stile utilizzato. Pieno di metafore molto significative e molto evocative. Però! Molto bello anche se alla lunga, a mio avviso, stufa. Lo stesso stile "poetico" e ridondante viene utilizzato per TUTTO il libro, sia nei punti importanti che in quelli morti dove, di fatto, non accade nulla di trama, né vengono espresse emozioni o stati d'animo di rilievo.2) La trama. Ho letto centinaia e centinaia di pagine senza che succedesse nulla di rilevante. Nessuna trama. Brandelli di trama buttati qui e lì in mezzo a un infinito disquisire del nulla, risolti in due righe. Si salva la fine del libro, le ultime cento (?) pagine in cui invece qualcosa, finalmente, succede.3) Considerazioni. Da quello che ho potuto leggere nel web, la comunità LGBT o adora questo libro definendolo un capolavoro, secondo me solo perché tratta un tema omosessuale, o lo critica affermando che sia un calderone di stereotipi sul mondo omosessuale, affermazione non del tutto infondata. Non è uno dei miei libri preferiti, non mi rimarrà nel cuore, avevo pensato di interrompere la lettura per i motivi indicati nel punto 1 e 2, però alla fine ho deciso di dare un bel 3 come valutazione. Perché? Perché tutto sommato questo libro lascia qualcosa. È malinconico, triste, ma molto toccante guardare la vita al ritroso, con la prospettiva di chi è giunto quasi al capolinea e la saggezza maturata in una vita di sofferenze.Un'altra annotazione. Sull'AMORE. L'apparenza indurrebbe a pensare che la vera storia d'amore sia quella tra Guido e Costantino. Sarà. Ma leggendo questo libro io ho avuto l'impressione che la vera storia d'amore qui sia quella tra Izumi e Guido. Un amore senz'altro non convenzionale, un omosessuale sposato con una donna. Un omosessuale che non riesce a godersi la vita intima insieme a sua moglie. Ma è davvero questo l'amore? O è forse un prendersi cura l'uno dell'altro per sempre, nella buona e nella cattiva sorte? Un accudirsi, una condivisione della routine insieme a chi ci fa stare bene, ci fa sentire al sicuro e protetti? Ho trovato il legame tra Izumi e Guido estremamente toccante.4) Il finale non è chiaro. Libera interpretazione, anche se secondo me chi sa leggere bene tra le righe intuisce come va a finire e resta colpito. Bello.
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Bello, sì, ma mi aspettavo qualcosa in più
—interstellariot